Per chi non vive la condizione di obesità credo risulterà difficile capire,
ma con i miei post cercherò di spiegare al meglio quello che sto vivendo.
L’operazione è sicuramente stata un successo, ma la stanchezza solitamente arriva presto, anche se ogni giorno che passa va sempre meglio.
Ho voluto provare. La dottoressa che mi segue (un controllo ogni 15 giorni) si è raccomandata: solo un po’ di tapis roulant e un po’ di cyclette. Così è stato: 20 minuti di uno e dell’altra. Nulla di più. Ma il mio fisico ha retto benissimo e, anzi, tra poco potrò iniziare ad aumentare l’attività.
Per voi “normopeso” sarà sicuramente una banalità, ma per me è stato un gran traguardo. Ero euforica e (confesso) mi sono commossa nel vedere il display del cardio-fitness pulsare a battiti normali.
A poco più di due mesi dall’operazione e a soli 15 chili persi, il mio cuore non è più sotto sforzo eccessivo e la mia pressione si è riportata a livelli di normalità.
Sono felice. Sto finalmente ritrovando il gusto di vivere, di muovermi senza trovarmi dopo poco in un bagno di sudore, passeggiare senza avere il fiatone dopo aver percorso poche centinaia di metri, avere una normale agilità di azione. Cose normali, ma che per me erano diventate impossibili.
Il umico attuale “disagio” (se così si può definire) è semplicemente nell’ambito alimentare: ancora adesso ci sono alimenti per me proibiti, in quando di difficile digestione, che mi obbligano a restringere il campo delle scelte. Ma non mi pesa: cos’è una banale limitazione alimentare per una che è a dieta da una vita? Nulla! E se poi questa limitazione (temporanea) mi regala in cambio la Vita? È un prezzo davvero irrisorio.
Il mio prossimo desiderio, dopo quello di tornare in palestra, è quello di farmi una foto. Per poter tornare a guardarmi in faccia senza vergogna, ma per questo attenderò ancora un po’…
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