10 aprile 2012

3. METAFORE




Il cuore batte al ritmo alternato della pallina. Una gattina che sbircia timidamente da sotto il tavolo da ping pong, perdendosi nel profumo di polpette e purè con lo zucchero, torta di pane, meringhe con panna.
Sorrisi fotocopiati da carta patinata, che riescono ad avvicinare anche gli estranei a riempire la ciotola troppo vuota.
Gabbiano Jonathan, solitario nel cielo, beandomi per un alito di vento sul mio viso. Poi le cadute sull’asfalto graffiante. Ma non mollo e riparto alla ricerca di un nuovo cielo da percorrere.

Adagio, andante, moderato, allegro: varianti di tempo in una calibrata organizzazione di vita, scandita dal regolare ticchettio di un metronomo.
Ordinato.
Ritmato.
Dall’alto della torre, gestisco il corretto andamento del traffico in corso. Il controllo mi rassicura, l’imprevisto è una sfida da riportare tra le righe.
Tutto previsto, calcolato, voluto. Tutto, tranne me.
Mi avvolgo fra strati di coperte, baco da seta nel bozzolo cerco una soluzione .
Un respiro.
Il metronomo riparte. Tiiiic, taaaac, tiiiic, taaaac… Lento, lento, come il regolare ron-ron del mio gatto.

Timide immagini si affacciano, tra ali che volano nella vita sospinte dal vento in cerca di cibo. Strappi dolorosi, rimedi laceranti.
Metronomo impostato su una partitura da eseguire in sicurezza.
Le fusa scandiscono il tempo, che passa, in attesa che il bruco diventi farfalla.



Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts with Thumbnails