Capita
a tutte le età. Ci piace fare "pasticci". Facciamo qualcosa di
“proibito”, qualcosa di vietato, qualcosa di illegale (o semplicemente non
permesso) o di inopportuno. E l’istinto cosa fa? Ci si mette di mezzo ad
“aiutarci”, per istruirci su come coprire le tracce, su come nascondere le
malefatte.
Il
bimbo (di antica memoria) che ruba la marmellata di nascosto, l’adolescente che
guarda foto “proibite”, il lavoratore che si attribuisce meriti altrui, o
l’adulto dalla doppia vita sentimentale: tutti esempi di trasgressioni che si
vorrebbe nascondere.
Seguendo i consigli di quella vocina che sentiamo dentro, ci diamo da fare per
occultare, per coprire con un velo l’oggetto (l’azione) del nostro desiderio,
perché ciò che è proibito ( si sa!) ha quel fascino particolare a cui nessuno
pare sia disposto a rinunciare. Ecco allora che il bimbo ripulisce ben bene la
cucina, ma lascia una traccia, un “baffo” di marmellata sulla bocca;
l’adolescente (di un tempo) nasconde la rivista sotto il materasso, ma quando
mamma rifà il letto la trova.
Le
cose si complicano quando sono gli adulti a trasgredire. A quanti è capitato,
magari solo in una fase “particolare” della propria vita, di avere il cuore (e
non solo quello) diviso tra due persone? Due che, ovviamente, non conoscono
l’esistenza l’una dell'altra o, nel migliore dei casi, solo quella “ufficiale”
non sa che c’è un’altra. Non è giusto, non è corretto, non è “moralmente accettabile”,
ma succede.
E
allora, che si fa? Questa doppia vita, la gestione del partner ufficiale e di
quello alternativo, è molto faticoso: perché non ci sono solo due persone (e il
relativo segreto) da gestire, ma anche tutto il resto della vita. Ci si ritrova
a fare i conti con la fretta, gli orari del lavoro, quelli della famiglia,
magari anche quelli dei figli (con la scuola, lo sport, il pediatra…) e poi c’è
l’amante.
Il
disagio organizzativo, a questo punto, diventa palpabile: ci si riduce a rubare
ritagli di tempo , magari nel traffico cittadino (in ogni città c’è sempre
traffico!), guidando l’auto cercando di non essere troppo distratti alla guida
mentre si gestisce cancellazioni, chiamate ufficiali, messaggi segreti. Una
mano al volante, una al cellulare, un occhio alla guida e l'altro sulle manovre
inconsulte con il cellulare. Digitazioni veloci, con l'attenzione a non
sbagliare. Allora che si fa? La tecnologia moderna ci viene incontro (come se
non bastasse il supporto della nostra coscienza!) aiutandoci a non fare
incrociare il partner ufficiale e l’altro/a: è sufficiente avere un secondo
cellulare! Così non si rischia di ricevere chiamate (o messaggi) in momenti
sbagliati, oppure che il bimbo di casa, curioso e ipertecnologico, veda (e riveli)
cose che devono rimanere nascoste. Bene!
Bene…?
Mah, non ne sono sicura: in questo modo vedo a raddoppiare ansie e segreti.
Perchè se sfugge un messaggio non cancellato nel telefonino di casa, è un
guaio, ma se si viene beccato con il secondo cellulare ancora "pieno di
vitali trasgressioni"...
Forse
ognuno deve “sentire” la propria vita e le proprie esigenze, andando avanti di
conseguenza; forse non esiste una soluzione che vada bene per tutti e dire che
sarebbe meglio “non farlo” diventerebbe la soluzione più ovvia ma anche banale.
Il
lato oscuro che è in ognuno di noi (che può variare dal grigio pallido al nero
più profondo) è sempre esistito, non è una novità. Credo, però, che ogni adulto
ne debba essere consapevole e sapere (ricordarsi!) che ogni azione (o
trasgressione) deve prevedere la possibilità di essere scoperti, perchéil diavolo fa le
pentole, ma non i coperchi!
Susanna 05.06.2010
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