11 giugno 2016

21. IL PESO DELLE PAROLE

22. IL PESO DELLE PAROLE

Io scrivo e farlo mi rende felice.
La necessità di esternare ciò che sento dentro è iniziata anni fa partendo da un’anima che, lacerata, lascia uscire parte di sé,  Ho imparato a sintetizzare il possibile cercando di non perdere il senso delle cose, o tralasciare sfumature importanti. Ho guardato il mio oggi, cogliendo luci, colori, suoni, emozioni.
Amore, desideri, sogni di una vita serena e piena di soddisfazioni sono cose presenti nell’immaginario di ognuno e io, perdendomi nel blu degli occhi dei miei figli, mi accorgo di aver realizzato appieno.

Amo scrivere e spesso prendo spunto da una situazione vissuta, da un'immagine, da uno sguardo, da una persona. Qualcosa mi si muove dentro, un desiderio irresistibile di dire, di scrivere qualcosa. Pensieri che si trasformano in parole mescolando brandelli di vita vissuta a ciò che mi ha ispirato.
Le parole raccontano emozioni ed avvicinano le persone. Io amo raccontare le cose comuni, do voce a quei sentimenti che albergano in ognuno di noi, lasciando spazio alle emozioni personali. Chi legge riesce a immedesimarsi o a sentire la storia narrata. La parola scritta è forte, ha una potenza diversa dalle immagini. Chi vede un film può semplicemente seguire la storia o immedesimarsi nei protagonisti, ma rimane a una distanza consapevole dalla storia che ha una vita a se stante e un finale già definito, che non può uscire dallo schermo.
Chi legge un testo, specie se scritto in prima persona come amo fare io, viene coinvolto in maniera totale, come se avesse di fronte a qualcuno che parla di se stesso.  Questo genera emozioni diverse a seconda dell'argomento trattato che possono essere di condivisione (es. "è successo anche a me") o di sostegno (es. "non ti preoccupare, vedrai che passerà") se si parla di sentimenti,  di approvazione o di critica se invece si tratta di fatti di vita vissuta.
Io scrivo sempre con il cuore in mano, sono partecipe delle mie parole e credo che chi mi legge senta questa emozione e la viva assieme a me, ma sempre di parole si tratta. Una storia, un racconto, la condivisione di una emozione.
Ma.
Oggi non ho tenuto conto del peso delle mie parole. Presa dall'impellenza di scrivere non ho pensato che chi più mi è vicino avrebbe potuto spaventarsi.
Qualcuno tra i miei lettori, ha vissuto le emozioni che mi hanno spinto a scrivere, ma la distanza fisica è andata in contrasto con il coinvolgimento generato dalle parole e, come quella trasmissione radiofonica in cui Orson Wells romanzò l'invasione dallo spazio creando il panico, anche le mie parole hanno spaventato
Non so se essere orgogliosa o sentirmi stupida: le mie parole sono andate a fondo, sono entrate nell'anima, hanno lasciato il segno, stavolta anche spaventato.
Continuerò a scrivere, ma considerando meglio il peso che hanno le parole.


Susanna 10/03/2015

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts with Thumbnails