6 giugno 2012

14. INSEGNAGLI A PESCARE - Read & Think

Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita. (proverbio cinese).

   Questa frase è molto conosciuta e usata. Non so chi l’abbia detta per la prima volta, né chi la userà per ultimo. Sicuramente viene enunciata più del necessario, ma seguita meno di quanto si dovrebbe.

   Mi è capitato di vedere genitori trattare i propri figli da incapaci: legare i lacci delle loro scarpe o, peggio, utilizzare chiusure a strip “…perché mio figlio non sa allacciarle…”, togliere i semi dalla fetta di anguria “…perché altrimenti li manda giù…”, soffiare loro il naso con il fazzoletto sempre pronto in borsetta “…perché da solo non lo sa fare bene…”. Io inorridisco ogni volta che devo assistere a tali spettacoli, li trovo terrificanti.
   Perché ci si comporta così? Forse dipende dalla cosiddetta cultura “mammona” italiana? Non saprei classificare questo tipo di comportamento, ma sono sicura nell’affermare che non capita solo con le mamme. Anche i papà dimostrano la loro iperprotettività a volte, se mai fosse possibile, anche con maggior insistenza.
   No, credo sia a causa di una ignoranza di base, dovuta al tentativo (idealmente lodevole) di fare il meglio per i nostri figli. Le parole che ho utilizzato idealmente e ignoranza sono alla base del mio pensiero e del concetto che tenterò di chiarire.
   È sostanzialmente corretto volere il meglio per i nostri figli e desiderare dare e fare per loro tutto il possibile, ma cos’è “il meglio”? e come possiamo assicurare che loro lo possano avere? Ecco: il problema sta tutto qui. Un desiderio (ideale) e la mancata conoscenza del modo per raggiungerlo (ignoranza).
   Una sera, tanti anni fa, guardando mia figlia di soli due anni che dormiva nella sua culla, ho tremato terrorizzata: ero stremata dalla fatica (e dallo stress) a causa di un brutto incidende capitato a mio marito. Solo “un soffio” lo aveva salvato dalla morte e io, per lo stesso “soffio”, non ero con lui. Ho guardato la mia piccina, allora così indifesa, e ho realizzato che come madre (come genitore) la cosa migliore che avrei potuto fare non era proteggerla dalla vita, tenendola sotto una bolla di amore, ma darle gli strumenti per cavalcare la vita stessa con fiducia e per affrontare le difficoltà. Quelle difficoltà che, a soli ventotto anni, stavo affrontando io e che volevo potessero mai toccare a lei.
   È stata la mia filosofia di vita (di genitore) crescere i miei figli aiutandoli ad essere autonomi, a non subire le difficoltà, ingegnandosi a trovare soluzioni. Ho voluto insegnare loro a pescare, anziché semplicemente nutrirli.
   È stato con orgoglio materno che ho assistito, nel corso degli anni, al superamento dei loro piccoli e “grandi” problemi e questo mi fa ben sperare per il futuro. Magari, in un giorno della mia vecchiaia, i miei figli mi porteranno un pesce.


Susanna 06.06.2012


6 commenti:

  1. Mmmm... facile a dirsi, ma non sempre a farsi... sappiamo che "core di mamma" (o di papà) è una fiera aguerrita e difficilissima da domare!
    Anche te ne sai qualcosa, in fondo ;)
    Ciau

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    1. Ciao Sergio! Ogni tanto ti affaccia a trovarmi!
      Tu sai bene che i miei figli sono entrambi due ragazzi in gamba: forse dipende un po' da me? ^_^

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  2. Post molto interessante: detesto i ragazzi mammoni, ma credo sia uno sbaglio in cui s'inciampa a volte in buona fede.
    Io sono cresciuta molto in fretta e da sola e forse a causa di ciò non sono sicura di aver fatto altrettanto: magari seguirò il tuo consiglio e gli insegnerò a pescare!
    Ciao cara, buon fine settimana

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    1. Ciao Keiko. Io non sono mai stata bambina e le difficoltà che ho passato mi hanno fatto crescere. Credo sia sbagliato crescere dei figli super protetti tanto quanto sia ingiusto che farli nascere e non curarsene. Come in tutte le cose, ritengo che una via di mezzo sia un giusto equilibrio.
      Buona vita

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  3. io me lo sono dovuto acquistare il corso di "pesca" (da una psicanalista)...poi c'è anche il corso di "semina", giusto?? :)

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    1. Caro Liber(io), non ti so dire se esiste un corso di semina. Per quel che mi riguarda, sono una autodidatta. In tutto ^_^

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