25 maggio 2012

UN PERSONAGGIO CHE NON SI DIMENTICA


Oggi vorrei segnalare un libro che mi ha colpito. Non è un libro appena uscito, non è una novità letteraria, non voglio parlare della storia, peraltro scritta molto bene dall’autore che non è certamente uno sconosciuto, né dell’intreccio molto ben congeniato. No. Io voglio parlare di Simone, un personaggio di Almost Blue, di Carlo Lucarelli .

Simone è un giovane, cieco dalla nascita, che ci porta dentro la storia con un ritmo diverso dal solito. Non è impresa facile immaginare e descrivere le sensazioni e le emozioni di un non vedente. Ma la cosa che mi ha colpito è proprio questa. Con poche frasi, siamo entrati in un mondo con regole diverse.
Dice Simone: “…ci ho messo tanto, tante notti sveglio a penare, prima di capire che trasparente voleva dire che ci si poteva guardare dentro. Per me significava che le dita si passavano attraverso…”.
Sembra una frase senza senso, perché nella realtà non ci si sofferma mai a pensare che ci sia un modo diverso di vedere qualcosa. Trasparente è il vetro di un bicchiere, la finestra in una stanza, il ghiaccio che si sta sciogliendo. Ma un cieco non può vedere quindi associa naturalmente alla parola qualcosa che lui conosce: in questo caso una sensazione tattile, le dita che passano attraverso.
Spiega Simone: “…hanno una voce, i colori, un suono come tutte le cose. Un rumore che li distingue e che posso riconoscere…” Non mi ero mai soffermata ad immaginare come in un mondo senza colori si potesse percepire il giallo, il verde o il blu. Ma poche frasi dopo, Simone me lo ha reso comprensibile. “…il verde con quella erre raschiante che gratta in mezzo e scortica la pelle è il colore di una cosa che brucia, come il sole…Una cosa rotonda e grossa è sicuramente rossa…”
Anche la musica è recepita da Simone in un modo particolare: “…Al-most-blue…con due pause in mezzo, due respiri sospesi da cui si capisce, si sente che sta tenendo gli occhi chiusi…”.
Ho provato anche io ad immaginare il mondo con gli occhi di Simone: occhi sempre aperti, che vedono un mondo uguale al mio ma diverso. È stato come mangiare un gelato al cioccolato, dopo aver passato una vita a gustare quello alla vaniglia.


Almost Blue l’ho letto più volte, e ho cercato di fissare nella mente i passaggi che mi sono sembrati più importanti nella presentazione di Simone, quelli che lo hanno caratterizzato meglio. Volevo imparare, acquisire, sperimentare un modo per me nuovo di proporre un protagonista.
Credo che ogni libro debba lasciare qualcosa al lettore: uno spunto, un ricordo, una sensazione. Simone non lo dimenticherò. 

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts with Thumbnails