12 aprile 2012

4. RITRATTO: MARTA


La notte finisce presto, ma è fin troppo lunga per Marta. Il sonno è infarcito da incubi che la perseguitano, sempre uguali ma diversi. Il risveglio è un sollievo e, anche d’estate, anticipa il sorgere del sole. Il desiderio di staccarsi dalla notte è un buon motivo per alzarsi subito e confondersi tra le acque della doccia. Ama quelle gocce che picchiettano il suo corpo, come il refren di una canzone che scandisce.
Marta aziona la modalità massaggio e aumenta lo spruzzo. L’acqua diventa una cascata che lei lascia scorrere su di sé. Immobile. Il getto gioca sul suo corpo, un improvvisato parco divertimenti con montagne russe. La pelle si arrossa, donando un po’ di quel colore solitamente assente. È il momento migliore della sua giornata.
Poi c’è la vestizione. Un rito che vorrebbe delegare ad altri. Raccolgo i capelli o li lascio fluenti sulle spalle? Abito o tailleur? Meglio pantaloni, ma jeans o classici? Mille domande prive di risposta ma, fra le tante, quella sul colore non si pone: il suo armadio pare il rifugio di un particolare arcobaleno, formato solo da gradazioni di blu, dal chiaro allo scuro, passando dall’azzurro cielo, soffermandosi su qualche capo bianco. Unica eccezione consentita.
Alla fine opta per un paio di jeans e un blazer blu. È troppo largo per lei, aveva decretato la commessa del negozio, se si veste così chi mai noterà quello che c’è sotto? Marta non aveva ascoltato. Gradazione del blu e che non sottolinei le sue curve: questo è il suo stile. Anonimo, ribatteva la sua amica Celeste, ma nemmeno lei aveva voce in capitolo anche se, grazie al suo nome, Marta l’aveva inserita tra le cose giuste.
Il viaggio dell’autobus che la porta al lavoro dura dieci minuti, troppi da passare in tale promiscuità. Un giorno, bloccata nella ressa, non ha potuto evitare il monologo di un passeggero. I suoi occhi si confondono con il cielo, diceva, e se fosse notte brillerebbero ad oscurare la luna. Oggi Marta non esce più senza un paio di occhiali scuri.

1 commento:

  1. Un elogio all'autodifesa, il finale di questo racconto.
    Piacere d'averla incontrata.
    Buona notte

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